Lettera ai rezzatesi

Care concittadine, cari concittadini,

in questo interminabile periodo stiamo piangendo tante vittime del coronavirus nel nostro paese, persone care, che lasciano in noi un senso di vuoto e disorientamento.
Il virus ha superato ogni limite, dilaga per tutti i continenti, modificando il nostro consueto modo di pensare e di agire. Sono cambiati il significato di alcune parole, è entrata in crisi la nostra sicurezza, sono salite alla ribalta parole che sembravano marginali.
La parola benessere significava, per la nostra società, per prima cosa “stare bene”, al sicuro da ogni invasione, con una ricchezza garantita, tutti i diritti riconosciuti, assicurati, dati per scontati. Oggi è diventato desiderio di correre, uscire, viaggiare, incontrare gli altri.
Fino a poco tempo fa si affermava normalmente che la minaccia al vivere occidentale veniva dagli altri che andavano marginalizzati, fermati alle frontiere, o in fatiscenti campi per rifugiati, non luoghi per la vita degli ultimi. Oggi non c’è più né primo né ultimo: la sicurezza è diventata sinonimo di fiducia nelle istituzioni, rispetto e corresponsabilità sociale e personale.
E sono tornate in primo piano parole come unità, solidarietà, attenzione, cura degli altri, disponibilità. Parole a volte lasciate in disparte, considerate deboli o retoriche a causa forse del nostro “correre per rincorrere” una produzione e uno sviluppo sregolati.
Cambiato lo scenario, è diventato fondamentale fidarsi di chi ha le competenze per curare questa pandemia, per intervenire su chi ha bisogno, per governare in maniera univoca, chiara, rassicurante. Non è tempo, infatti, di polemiche, posizioni frammentarie e devianti. Occorre essere uniti sia a livello nazionale che locale.
Sempre più fortemente riscopriamo il valore del dettato costituzionale, di quell’articolo 5 dei Principi fondamentali che fa del decentramento amministrativo il modo funzionale e specifico per garantire il benessere della nostra comunità in sintonia con le linee generali del nostro Paese. La salute di tutti i cittadini è giustamente al primo posto e lo sarà in ogni scelta di governo e di amministrazione locale ed è nostra volontà contribuire in modo concertato e concreto a tutte le misure che garantiscano la cura e la sopravvivenza ora, il benessere e la ripresa in un futuro che speriamo imminente.
In questo momento così delicato, vogliamo “a distanza” esservi vicini e ringraziare infinitamente tutti coloro che a vario titolo – medici, in particolare quelli di base, personale impiegato nelle strutture ospedaliere e nelle RSA, forze dell’ordine, dipendenti comunali, volontari, associazioni, in particolar modo la Protezione Civile, farmacisti, commercianti – si stanno spendendo ogni giorno in prima persona per cercare di rendere meno drammatiche le conseguenze sul nostro vivere quotidiano di questa inedita quarantena. Anche e soprattutto in questo momento emerge l’importanza e il senso di cosa significhi realmente essere una comunità solidale e resiliente.
Ognuno di noi può e deve fare la differenza se si prende l’impegno di far rispettare le regole che tutti i giorni ci vengono ricordate per salvaguardare noi stessi e chi ci sta vicino.
Questa pandemia, quando sarà finita, cambierà il nostro approccio al mondo che ci circonda, sicuramente tanti comportamenti non saranno più quelli di prima, ma quello che auspichiamo è che vengano riscoperti o rilanciati i valori legati alla convivenza quotidiana in senso positivo.
Domani alle ore 12 in tutti i comuni italiani sarà osservato un minuto di silenzio e saranno esposte le bandiere a mezz’asta in segno di lutto per le vittime di questa pandemia e in segno di solidarietà nei confronti di chi ha perso una persona cara e di chi combatte ogni giorno in prima linea per contenere il diffondersi di questo virus. Anche noi aderiamo e invitiamo tutti i rezzatesi a prendere parte virtualmente a questo momento di commemorazione.

I consiglieri comunali

Enzo Gerosa
Luca Reboldi
Emanuela Ogna
Anna Bertolino
Giorgio Gallina

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