La vicenda della Piscina è indubbiamente complessa e di difficile illustrazione in poche righe.
Ci
limitiamo, dunque, a dare un breve
riepilogo degli avvenimenti degli ultimi anni, ricordando che l’affidamento a
Sporting Rezzato fu fatto nel 2006 a seguito di procedura concorrenziale,
valutata ovviamente da una commissione tecnica e non politica. La piscina fu
aperta nel 2010, in ritardo rispetto a quanto previsto in convenzione, e poi arbitrariamente
chiusa dal gestore (Sporting Rezzato) nel settembre 2013. In seguito a tale chiusura,
il Comune nel maggio 2014 inoltrò al Tribunale richiesta di risoluzione del
rapporto con Sporting Rezzato, evidenziando tre criticità:
- piscina chiusa da settembre 2013;
- lavori non completati;
- mutuo non onorato da parte di Sporting
Rezzato (mutuo di cui il Comune è garante).
Nonostante la delibera del
Giudice di rigetto della richiesta fatta dal Comune, il procedimento velocizzò
la risoluzione parziale di almeno due criticità: la piscina riaprì e vennero completati
i lavori.
Rimase il terzo elemento già
sottolineato dal Comune e liquidato dalla delibera del Giudice con poche righe,
ossia il mutuo non onorato da parte di Sporting. Nei mesi successivi, come
temuto dal Comune, il problema non fu risolto e le rate continuarono a non
essere pagate dal gestore: il Comune è quindi dovuto intervenire nel corso del
2015 come garante del mutuo e versare a Banca Nazionale del Lavoro (BNL) quanto
maturato (circa 620.000€) ed è divenuto immediatamente e totalmente obbligato,
a causa dei mancati pagamenti di Sporting, dell’importo totale del mutuo
(4.900.000 euro). L’Amministrazione comunale ha quindi concordato con BNL un
piano di rientro che prevede il versamento di circa 500.000 euro l’anno (in
totale 4.600.000 in nove anni).
Per
recuperare quanto versato a BNL e a tutela dell’intero importo del mutuo, è
stato depositato un decreto ingiuntivo nei confronti di Sporting Rezzato ed è
stata deliberata nuovamente la risoluzione unilaterale del rapporto esistente,
chiedendo al gestore di liberare la piscina.
In campagna elettorale Rezzato
Democratica spiegò chiaramente l’azione legale intrapresa finalizzata alla
riapertura della piscina, avvenuta appunto a novembre 2014. Il tema del mancato
pagamento del mutuo da parte del gestore era già stato denunciato anche
all’epoca, ma non è stato ritenuto dal Giudice elemento sufficiente a
giustificare la risoluzione del contratto. Ora auspichiamo che l’importante
intervento a garanzia del mutuo e altri elementi riportati nella nuova
risoluzione consentano di portare a sviluppi positivi della vicenda.
Non è pensabile che il Comune
debba coprire il mutuo per conto del privato.
Come avvenuto in precedenza, la
soluzione dal punto di vista legale è delicata e richiede prudenza nelle azioni
e nelle dichiarazioni, ma si garantisce che il Comune farà quanto legalmente
possibile per tutelare gli interessi dei cittadini e l’importante servizio che
la piscina eroga, auspicando la prosecuzione del servizio per utenti e
lavoratori.
I tempi non dipendono solo dall’Amministrazione, ma non ci faremo
certo scoraggiare né tantomeno bloccare dalle difficoltà emerse. Ai cittadini
rezzatesi chiediamo pazienza e comprensione della complessità della vicenda,
inevitabilmente influenzata dai tempi e dai modi della giustizia.
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