CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 Novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Per tale occasione, il Consiglio Comunale di Rezzato ha approvato una mozione unitaria contro la violenza sulle donne, come proposto dal Tavolo Istituzionale delle Donne. Riportimao di seguito gli interventi del Vicesindaco Claudio Donneschi e dell'Assessore Domenico Pasini e in seguito riporteremo anche i contributi degli altri consiglieri intervenuti.


Claudio Donneschi

Trovo stimolante che i consiglieri comunali si confrontino sul tema della violenza contro le donne, che oggi rappresenta una vera emergenza sociale. E’ importante assumere consapevolezza su questo problema e trovare insieme alcune possibili risposte.
Ho letto in questi giorni il reportage giornalistico di Riccardo Jacona dal titolo “Se questi sono gli uomini” nel quale racconta la vita e la morte di 10 fra le vittime di violenza femminicida di questo tragico 2012. Il giornalista cerca di cogliere non solo le dinamiche di coppia che hanno generato queste morti, ma anche i caratteri dei contesti locali (fra nord, centro e sud Italia) che non hanno saputo percepire i segnali di allarme lanciati dalle vittime, o hanno preferito denunciare i comportamenti violenti che costituiscono il retroterra culturale nel quale si alimenta la violenza di genere.
Le conclusioni del giornalista (pag.125) sono allarmanti e ci confermano una volta di più che la violenza contro le donne ci riguarda, perché è lo specchio di una società e più questa società regredisce, più la violenza di genere aumenta. E’ importante fare uno sforzo di riflessione per tentare di cogliere il motivo per cui, nel 2012, più di cento donne sono morte per mano di padri, fratelli, mariti o compagni. Per mano di coloro che, nel normale corso degli eventi, rappresentano la cerchia degli affetti più vicini e insieme più sicuri. E’ urgente ragionare sulle cause, confrontarsi sulle modalità attraverso le quali oggi uomini e donne vivono la loro relazione affettiva e amorosa, interrogarsi sul concetto di possesso, che troppo spesso si sovrappone e si sostituisce a quello di relazione.
Si tratta in primo luogo di un problema culturale, poichè manca una cultura del rispetto di genere che inviti gli uomini a riflettere sul proprio immaginario nei confronti dei generi sessuali, sulle proprie paure e fragilità emotive. E’ sintomatico al riguardo che nella scuola italiana manchi del tutto l’area – presente in tutti i Paesi europei – dell’educazione sessuale e di genere. E’ carente nei nostri contesti educativi una formazione delle nuove generazioni sulla percezione di sé, sulla natura delle relazioni fra i sessi, sullo sviluppo della sessualità, sul valore della inviolabilità del corpo. Per di più spesso si tollerano forme di sessismo omologate a scherzi più o meno pesanti, si simpatizza con varie forme di disprezzo e volgarità contro le donne che costituiscono il terreno di coltura in cui attecchisce il germe della violenza. L’informazione alimenta gli stereotipi sul femminile, costruendo un immaginario estetico che vede ancora la donna come oggetto, come preda, come cosa non come persona.
Risulta perciò urgente affrontare insieme questo compito di educazione comunitaria, ognuno per le responsabilità che vive nella famiglia, nella scuola, nella vita associativa e sportiva, nei luoghi di incontro e confronto della comunità locale. E’ urgente prendere coscienza per prevenire e superare gli stereotipi: se non si riconosce e non si identifica la violenza fin quando è in germe, se non si rifiuta con fermezza il paradigma della forza come fondativo delle relazioni non ci potrà essere speranza di convivenza umana pacifica e feconda.
Il Consiglio comunale di Rezzato oggi ha assunto una responsabilità condivisa di fronte a questo tema: lavoriamo insieme per educarci ed educare al rispetto di genere.

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