Il Comune di Rezzato ha
rispettato il Patto di Stabilità Interno per l'anno 2011, così come
disciplinato per le Province ed i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti;
senza entrare in tecnicismi contabili si ricorda che il patto di stabilità è quel meccanismo che impedisce ai comuni di
spendere i soldi che hanno già in cassa.
“Il rispetto del Patto
di Stabilità – afferma l’assessore al Bilancio Davide Giacomini – è un
risultato molto importante, raggiunto attraverso un’oculata gestione delle
spese, una rigorosa programmazione finanziaria e, purtroppo, un’obbligata
contrazione degli investimenti. Il mancato rispetto di tale vincolo avrebbe
comportato sanzioni contabili che avrebbero influenzato pesantemente la spesa
del Comune e messo a rischio i servizi finora erogati. Pur centrando il saldo
obiettivo previsto dalla normativa, non possiamo non rilevare come l’attuale
meccanismo del Patto di Stabilità, abbia bisogno di alcune modifiche che
evitino gli effetti collaterali negativi per l’intero sistema economico
rilevati dagli amministratori di qualsiasi colore politico (basti pensare al
ritardo nei pagamenti e al sostanziale blocco degli investimenti). Non è
possibile che al riordino delle finanze pubbliche siano chiamati quasi
esclusivamente i comuni il cui debito ammonta a solo il 2,5% del debito
pubblico italiano. A maggior ragione andrebbero favoriti quei comuni che, come
ha fatto il comune di Rezzato, hanno ridotto decisamente il loro indebitamento.”
Per il 2012 il rispetto
del Patto di Stabilità appare ancor più problematico: il saldo obiettivo
passerà da 300.000 € a 700.000 €, in parole povere il Comune non potrà investire oltre 700.000 € già incassati e
dovrà inoltre far fronte a tagli dei trasferimenti per oltre 900.000 €,
alla luce di questi dati molte opere già previste e finanziate dovranno essere
rimandate agli anni a venire. Come è illustrato nello schema qui sto continua a
salire il saldo obiettivo richiesto dallo Stato che corrisponde alle somme che
il Comune incasserà ma che non potrà spendere (e non bisogna dimenticarsi dei
tagli ai trasferimenti!). In poche parole: + SALDO OBIETTIVO = + SOMME BLOCCATE
E NON A DISPOSIZIONE PER LE OPERE PUBBLICHE
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