Mozione sul crocifisso in Consiglio Comunale

Nel Consiglio Comunale del 30 novembre 2009 è stata discussa una mozione sul Crocifisso presentata dal gruppo di "Rezzato delle Libertà".
Tutti i consiglieri di "Rezzato Democratica" hanno sottoscritto una dichiarazione contro la strumentalizzazione del Crocifisso, letta in aula dal vicesindaco Claudio Donneschi.
Tutti convintamente pensiamo che "il Crocifisso è un simbolo più da testimoniare con la vita che da tenere appeso alla parete, pertanto non si può pensare di imporre o di vietare per legge la sua esposizione".
E' seguito un dibattito con molti interventi ragionati, motivati ed argomentati da parte di consiglieri di "Rezzato Democratica", ma purtroppo è mancato un vero confronto con l'opposizione, che con un paio di interventi ha più polemizzato con la maggioranza, che non esposto le proprie motivazioni.

La votazione della mozione di "Rezzato delle Libertà" si è conclusa con 8 voti a favore, 1 astenuto e 11 contrari.

Ecco invece il testo della nostra dichiarazione:

DICHIARAZIONE CONTRO LA STRUMENTALIZZAZIONE DEL SIMBOLO DEL CROCIFISSO

I sottoscritti Consiglieri comunali di Rezzato, constatata la presa di posizione strumentale a favore del simbolo del Crocifisso da parte di alcuni partiti politici italiani seguita alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo del 3.11.2009 che invita a togliere tale simbolo dalle aule scolastiche italiane,

sottolineano

  • che il Crocifisso è un simbolo essenzialmente religioso e di valore universale; come tale va rispettato e non può essere strumentalizzato a fini politici o di parte. In particolare il Crocifisso non può diventare il simbolo esclusivo della società occidentale o essere usato ai fini di una discriminazione culturale, etnica e razziale;

  • che il simbolo del Crocifisso nel corso della storia europea, così come è avvenuto per altri valori cristiani, è stato in larga misura assimilato culturalmente, così da divenire per molti un simbolo civile e un emblema di civiltà.

ribadiscono la convinzione

  • che l’affissione del Crocifisso in luoghi pubblici non lede né la libertà religiosa, né la laicità dello stato, perché la religione cristiana ha avuto un influsso determinante nel dare vita a quella civiltà, laica e aconfessionale, che è patrimonio comune di tutti gli italiani. Pertanto il Crocifisso può restare esposto nei locali pubblici e nelle scuole poiché rimuoverlo rischierebbe di apparire inevitabilmente o un atto di intolleranza religiosa o un gesto di inciviltà.

sostengono altresì

  • che il Crocifisso è un simbolo più da testimoniare con la vita che da tenere appeso alla parete, pertanto non si può pensare di imporre o di vietare per legge la sua esposizione. Infatti, se si prende la Croce come simbolo religioso è chiaro che essa non può essere soggetta a giudizio politico; se la si prende come uno dei simboli della nostra identità culturale non ha senso metterla in discussione o votarle contro.

Rezzato, 25 novembre 2009

I Consiglieri:

Enrico Danesi, Marco Apostoli, Silvana Archetti, Giorgio Arici, Angelo Bonassi, Claudio Donneschi, Giorgio Gallina, Carla Ferrari Aggradi, Davide Giacomini, Francesco Marzaroli, Emanuela Ogna, Enzo Pasinetti, Domenico Pasini, Emilio Rana .

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