Il resoconto del Consiglio comunale del 18/11/2015, scritto dal consigliere Giulio Merici:
La Vicesindaco Emanuela Ogna, alle
19.30, apre il Consiglio Comunale chiedendo un minuto di silenzio per
ricordare le vittime degli attentati terroristici di Parigi e tutte
le vittime della violenza politica e religiosa e ribadendo la
condanna dell’Amministrazione di ogni fondamentalismo e a ogni
forma di violenza.
Comunica quindi la nascita del nuovo
gruppo consiliare Rezzato-Virle Repubblicana, rappresentato
dai consiglieri Bruno Marmentini e Sergio Voglini, che fuoriescono
dal gruppo Noi per Rezzato.
La discussione nel Consiglio Comunale
si apre con l’approvazione di una serie di rettifiche al PGT (Piano
di Governo del Territorio) dettate da ragioni tecniche come
l’accorpamento e la riscrittura di alcuni articoli per facilitarne
la lettura o la necessità di adeguare il PGT a normative regionali e
nazionali intervenute dopo l’approvazione del Piano. L’assessore
Giorgio Gallina illustra le principali variazioni che riguardano
l’estensione della possibilità di realizzare pergolati a tutto il
paese, il riordino delle norme riguardanti il commercio per
facilitare la lettura del Piano, l’adeguamento del Piano alla nuova
classe sismica in cui è stato inserito Rezzato, l’identificazione
degli edifici nei pressi della Chiesetta di S. Carlo nelle
classificazioni del centro storico, al fine di garantire un maggiore
controllo del Comune sugli interventi e per assicurare ai proprietari
chiare norme per eventuali interventi.
L’assessore Gallina, con l’intento
di prevenire polemiche, ricorda che modifiche o rettifiche di minima
entità come quelle discusse siano più che normali in relazione a un
complesso documento amministrativo come un PGT e specifica come
l’obiettivo sia quello di garantire ai cittadini una sempre
maggiore trasparenza e chiarezza.
La consigliera Emanuela Orioli, di Noi
per Rezzato, critica il PGT citando dei ricorsi al TAR contro il
Comune, ma l’assessore Gallina ricorda come il numero di ricorsi
presentati sia molto basso e l’unico ricorso arrivato a conclusione
sia stato vinto dal Comune di Rezzato.
Nel terzo punto all’ordine del
giorno, il consigliere con delega allo sport Diego Azzaro illustra il
nuovo regolamento per l’utilizzo delle palestre comunali, che
contiene criteri per l’uso di questi edifici pubblici e chiarisce
le norme di assegnazione dei punteggi alle associazioni che facciano
richiesta di utilizzo degli spazi. Azzaro sottolinea come si sia
stata introdotta l’assegnazione di un punteggio per quelle società
che prevedano l’inclusione delle persone con disabilità,
introduzione che sottolinea l’attenzione dell’Amministrazione per
i valori dell’inclusione. Il nuovo regolamento è approvato
all’unanimità.
Il Consiglio passa dunque a discutere
dell’Atto di indirizzo per le società partecipate dal Comune
(Azienda speciale Almici e farmacia comunale di S. Carlo),
redatto in ottemperanza al D.L. 118 del 2008. Il sindaco Davide
Giacomini chiarisce che la legge nazionale prevede la possibilità di
escludere dagli atti di indirizzo le partecipate come farmacie e case
di riposo, ma che l’Amministrazione ha comunque scelto di
comprendere queste partecipate per offrire alla cittadinanza e alle
stesse aziende chiare norme di gestione e tutela
In particolare alla Farmacia comunale
si chiederà di mantenere il rapporto del 16% tra costo del personale
e fatturato, mentre la possibilità di attivare contratti precari
sarà concessa solo per affrontare problemi momentanei. Anche
all’Azienda speciale Evaristo Almici si impone di effettuare
contratti a tempo determinato solo per momentanee necessità di
assistenza.
L’Atto di indirizzo è approvato da
Rezzato Democratica, mentre tutte le minoranze si astengono.
I punti 5 e 6 dell’ordine del giorno
sono introdotti da una presentazione della Delibera della Corte dei
Conti riguardante la Fondazione Banda Comunale e la Fondazione PINAC.
Il sindaco illustra al Consiglio Comunale l’iter burocratico che ha
condotto a questo documento della Corte dei Conti, con cui vengono
sollecitate modifiche nel rapporto tra il Comune e le due Fondazioni,
in particolare chiedendo una maggiore chiarezza nello specificare il
rapporto esistente tra i contributi comunali e le ricadute
dell’attività delle due fondazioni sulla comunità. Il documento
presentato dal sindaco, inoltre, evidenzia la necessità di definire
il patrimonio delle due fondazioni e consiglia al Comune di Rezzato
di trasformare la Fondazione Banda Comunale in un’associazione,
forma ritenuta più consona agli scopi di una banda.
Il Consiglio si dedica, in primo luogo,
a discutere della Fondazione PINAC (Pinacoteca dell’età evolutiva
Aldo Cibaldi), che è presentata dall’assessore Claudio Donneschi,
che illustra anche le azioni pensate dall’Amministrazione per
rispondere alla delibera della Corte dei Conti. L’assessore
Donneschi ricorda, inizialmente, quale sia la storia della
pinacoteca, che risale alla Mostra Internazionale Permanente delle
attività espressive e visuali del 1967, voluta dal direttore
didattico Aldo Cibaldi. Questa mostra aveva ottenuto il patrocinio
del Ministero della Pubblica Istruzione e quello del Ministero degli
Affari Esteri per il contatto con le ambasciate di alcuni Stati
esteri con il fine di scambiarsi i disegni dei bambini. Il Comune di
Rezzato aveva anche ospitato alcuni rappresentanti delle ambasciate
in occasione delle prime mostre, tenute tra il 1969 e il 1973.
L’assessore ricorda come, fin dall’acquisizione della pinacoteca
da parte del Comune di Rezzato nel 1974, tutte le amministrazioni
abbiano sostenuto questa realtà, cogliendone la peculiarità
artistica e le potenzialità educative e didattiche, come centro di
promozione dell’espressività artistica dell’infanzia. Il
trasferimento della pinacoteca presso la chiesetta dei disciplini ha
visto ancora il Comune protagonista nel coprire le spese relative
alla gestione della struttura, alla collaborazione del personale e
alla promozione di eventi culturali di alto profilo. La PINAC,
inoltre, tra il 2005 e il 2010, ha qualificato la propria offerta
formativa potenziando la creatività nei campi audiovisivi, tramite
il progetto pennelli elettronici, e valorizzando il segno
infantile con laboratori tenuti da artisti bresciani. I prodotti di
questi progetti hanno ottenuto numerosi premi nazionali e
internazionali, nonché il riconoscimento da parte della Lombardia,
nel 2007, di raccolta museale regionale.
L’assessore Donneschi conclude il suo
excursus storico ricordando la creazione, nel 2009, di una
Fondazione di emanazione comunale per gestire la PINAC. Questa
Fondazione ha contato su contributi comunali, tra 2010 e 2014, via
via sempre più ridotti, pur dovendo far fronte alle spese di
gestione della sede. Claudio Donneschi ricorda la professionalità
della dottoressa Elena Pasetti e del dottor Massimiliano Vitali e il
costante impegno della professoressa Mariella Foresti: queste figure,
insieme agli altri collaboratori e membri del CdA, hanno permesso
alla Fondazione PINAC di vedersi riconfermato due volte il
riconoscimento di museo regionale (nel 2011 e nel 2015), nonostante i
criteri della Lombardia fossero diventati più restrittivi, e di
reperire fondi propri per oltre 200.000 euro, grazie a
collaborazioni, capacità di reperire donazioni e vincere bandi. La
PINAC, si ricorda, ha notevolmente incrementato i propri visitatori,
passando da 5.308 utenti attivi del 2010, agli 8.829 utenti per il
solo primo semestre del 2015.
In relazione alla Delibera della Corte
dei Conti, l’assessore afferma che
- l’esternalizzazione della pinacoteca ha permesso al Comune di Rezzato di risparmiare quasi 120.000 euro in 5 anni.
- Il Comune non ha mai contribuito a ripianare delle perdite.
- La PINAC, così come la Banda hanno sempre avuto bilanci in attivo senza intaccare il patrimonio.
Il Comune, in ogni caso, per
ottemperare alle richieste della Corte dei Conti procede a:
- Dotare la PINAC di un patrimonio proprio, trasferendo alla Fondazione i 7000 e più disegni infantili che già PINAC gestisce. I beni che torneranno al Comune in caso di scioglimento della Fondazione.
- Stipulare un nuovo contratto di servizio, di durata biennale, tra il Comune e la Fondazione in cui sono specificati i servizi della PINAC che hanno una diretta ricaduta sociale sulla realtà rezzatese e che, pertanto, vengono pagati dal Comune. Si tratta, in particolare, di visite da parte degli studenti delle scuole elementari e medie, di aperture al pubblico e di visite guidate, di organizzazione di laboratori e attività per gli studenti rezzatesi.
Il numero minimo
di queste prestazioni è stabilito nel contratto di servizio e
porterà il Comune a spendere un massimo di 23.200 euro all’anno,
solo qualora i termini numerici delle prestazioni previste siano
rispettati.
- Il Comune si impegna per la manutenzione dell’edificio in via Disciplina e a pagare le spese di gestione di questo.
L’assessore Donneschi respinge l’idea
che la creazione della Fondazione PINAC, come insinuato da
Rezzato-Virle Repubblicana, sia stata voluta per aggirare i
limiti del decreto legge 78 del 2010, dato che questa creazione
risale al 2009. L’assessore Donneschi e il sindaco Giacomini,
infine, chiariscono che l’Amministrazione non intende “retrocedere
di un millimetro” rispetto alla politica culturale portata avanti
finora dalle amministrazioni di Rezzato.
Il gruppo di Rezzato-Virle
Repubblicana polemizza duramente sia con il sindaco Giacomini che
con l’assessore Donneschi, attaccando la politica culturale del
Comune di Rezzato, ma l’amministrazione risponde ribadendo la
capacità della Fondazione PINAC e della Fondazione Banda di proporre
servizi culturali di alto livello e la capacità di reperire fondi
propri, prodigando impegno e creatività.
La discussione consiliare su questo
tema si conclude con Rezzato Democratica che approva le modifiche
allo Statuto della Fondazione PINAC e la bozza del nuovo contratto di
servizio, provvedimenti che rispondono tempestivamente alla Delibera
della Corte dei Conti. Il voto favorevole è dato anche da Noi per
Rezzato e da Rezzato Bene Comune, mentre i consiglieri
Voglini e Marmentini votano contro.
Sempre in
ottemperanza a quanto richiesto dalla Corte dei Conti, l’assessore
Donneschi presenta la proposta di scioglimento della Fondazione Banda
e la sua futura trasformazione in Associazione. Viene specificato che
l’associazione nascente potrà contare su 2000 euro di contributo
comunale per questi ultimi due mesi del 2015, su 25.000 euro per il
2016 e su 21.000 per il 2017. Claudio Donneschi illustra una bozza di
convenzione con la futura associazione banda (già redatta per
consentire a questa di entrare in attività con la maggiore rapidità
possibile). Anche in questo caso il contratto di servizio prevede una
specifica declinazione delle prestazioni con ricaduta su tutta la
collettività che il Comune richiederà alla banda (partecipazione
alle feste patronali, alle celebrazioni civili; un concerto per la
Festa della Repubblica, uno nel periodo estivo e uno in quello
invernale; la possibilità da parte del Comune di chiedere altre 5
esecuzioni durante l’anno; collaborazione con l’Istituto
comprensivo). Il Comune, invece, si impegna a individuare uno stabile
per l’associazione (per questa prima convenzione biennale sarà
l’attuale sede della banda) e a garantire il mantenimento dello
stabile e le spese della sua gestione. Inoltre il Comune garantisce
il comodato d’uso degli strumenti, delle divise e degli spartiti di
cui è in possesso.
Segue una breve discussione durante la
quale sono apportate piccole correzioni alla bozza di convenzione.
Il sindaco Giacomini afferma che
l’attenzione del Comune per la musica si concretizzerà anche in
una serie di borse di studio per permettere la frequenza ai corsi
dell’Accademia musicale e ricorda come il calo quantitativo di
investimenti non sia determinato dalla volontà politica, ma dal
crollo dei trasferimenti da parte dello Stato.
Prima di procedere alla votazione
l’assessore Domenico Pasini interviene citando il Presidente della
Repubblica Mattarella che ha ricordato l’importanza della cultura,
specie in questi giorni di paura e tensione, come “farmaco contro
l’oscurantismo e l’intolleranza”. Proprio per questo, prosegue
l’assessore, “bisogna investire sempre sulla cultura perchè la
cultura è la chiave della convivenza e del ben-essere, una cultura
che sia fatta di accoglienza, di conoscenza, di bellezza”. Pasini
chiarisce che le modifiche alle due fondazioni sono modifiche
tecniche, per rispondere brillantemente alla Corte dei Conti, ma
ribadisce che non vanno in alcun modo a scalfire la volontà
dell’Amministrazione che ha un solo rammarico, quello “di non
poter investire ancora di più sulla cultura, sull’educazione e
sulla formazione dei giovani attraverso queste due eccellenze”.
Il Consiglio Comunale vota, dunque, lo
scioglimento della Fondazione Banda.
Il Consiglio si conclude discutendo una
mozione presentata dai gruppi Rezzato-Virle Repubblicana e
Noi per Rezzato, nella quale si chiede al Consiglio di
sollecitare l’Amministrazione a realizzare un’area per sgambatura
cani, accusando l’Amministrazione di immobilismo su questo punto e
di scarsa attenzione al tema degli animali da affezione e
accusando di scarso buon senso e di mancanza di umiltà il
personale degli uffici comunali per gli interventi finora realizzati.
L’assessore all’ecologia Emanuela
Ogna risponde che il tema è stato oggetto di una commissione
specifica nella quale, tuttavia, non era emerso un vero e proprio
indirizzo politico da dare agli uffici comunali sul tema. Viene
ribadita la volontà da parte dell’Amministrazione di realizzare
un’area per i cani e si sottolinea la disponibilità a un
costruttivo confronto con tutti i gruppi su questo tema. La mozione
presentata, si prosegue, è pienamente condivisa nel suo tema
centrale, data la comune sensibilità verso gli animali da affezione,
ma Rezzato Democratica non può che respingerla per i pretestuosi
attacchi che sono in essa contenuti, nei quali vengono attaccati
l’operato dell’Amministrazione e degli uffici comunali.
L’assessore Ogna, infatti, ribadisce che il personale comunale è
dotato del buon senso e dell’umiltà necessario a implementare
rapporti costruttivi e non polemici, sopratutto di fronte a persone
con spiccate sensibilità e competenze. La mozione viene
respinta, con la sola astensione di Rezzato Bene Comune, che
nella dichiarazione di vota ricorda che l’Amministrazione di
Rezzato negli anni passati s’è dimostrata molto sensibile alle
problematiche degli animali d’affezione, dando la concessione al
centro di rifugio “le Muse”.
Il Consiglio viene chiuso alle 22.00
con l’invito a partecipare alla fiaccolata del 20 novembre per
meditare sugli attentati di Parigi e su tutti gli atti di violenza.
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